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Da ZONA LOCALE del 5 ottobre 2022

Lino La Verghetta e Roberto Galiè raccontano i derby degli anni Ottanta


Immobiliare D vs Mattei:

Gli storici capitani ripercorrono i momenti più esaltanti della pallamano vastese

VASTO – Quando uno sportivo parla di Vasto, sicuramente penserà al calcio, alle imprese storiche della Serie C, al basket o alla pallavolo femminile.
Ma se la memoria è ben salda, ricorderà che Vasto è stata conosciuta per uno sport di nicchia, poco praticato nella zona ma diffuso a macchia d’olio in Italia.
A ridosso degli anni Ottanta esplose il movimento della Pallamano. Due squadre del territorio si imposero nel panorama nazionale: l’Immobiliare D e la Enrico Mattei. Oggi, brevemente, racconteremo l’epopea di queste due compagini attraverso i ricordi dei protagonisti più rappresentativi dell’epoca.
Galiè e La Verghetta, i vostri nomi sono legati a due storiche società vastesi. Come nacquero rispettivamente Mattei e Immobiliare D?
Galiè:
Noi siamo nati nel 1976. Prima partita ad Ancona il 16 gennaio 1977. In quella stagione totalizzammo 0 punti, il secondo anno uno solo a Narni (7-7), il terzo retrocessi con 12 lunghezze. Nel 1976 il sistema della Pallamano prevedeva: Serie A, Serie B e Serie C (nove gironi). La Serie D fu istituita l’anno di fondazione dell’Immobiliare D.
La Verghetta: Creammo la squadra per divertimento. Eravamo un gruppo di veri amici. Ci radunavamo al Bar del Corso, che è stato fucina di intrattenimento tra musica e sport. Lì nacque il primo campionato di calcetto a Vasto, la prima competizione di biliardo nazionale, il primo torneo dei barbieri. Una vera e propria macchina organizzativa.
Al secondo anno di attività vincemmo il campionato di Serie D. Realizzai 173 gol laureandomi capocannoniere di tutti i gironi.
Com’era radicato il movimento in Abruzzo?
Galiè: In Abruzzo il movimento era il seguente: Jegermaister Teramo (Serie A), Centerba Toro Pescara, L’Aquila e Torello Sport Chieti.
I massimi rappresentanti regionali erano Montauti (Teramo), Cappelletti (Pescara) e Torello (Chieti).
La Pallamano a Vasto nacque grazie al professor Roberti. Qualche anno più tardi arrivò l’Immobiliare D con un presidente attento a tutti i minimi dettagli: tute, borsoni, preparatore atletico, direttore sportivo, medico, massaggiatore. Da questo punto di vista, tra noi e loro c’era un abisso.
La Verghetta:
La fortuna dell’Immobiliare D è stata sicuramente la coesione del gruppo. Noi eravamo radicati nel tessuto sociale di Vasto. Il nostro statuto poi era libero: chiunque poteva praticare questa disciplina senza distinzione di razza e/o ceto sociale.
Ricordo che il nostro presidente investiva molto sull’abbigliamento. A un certo punto la società decise di sottoporci al pagamento del kit. Se fossimo rimasti, avremmo riavuto indietro il denaro, altrimenti no. Si attuò questa politica perché i borsoni andavano a ruba, rappresentavano una novità per la moda di quei tempi.
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Enrico Mattei, stagione 1980-81
In piedi da sx: Paolo Zaccaria (allenatore), Pietro Sciocchetti, Antonio Diella, Massimo Santicchia, Francesco Nanni, Pietro Di Bello, Roberto Memmo; accosciati: Roberto Galié, Pino Strever, Maurizio Fanelli, Enzo Menna, Donato Gizzarelli, Nicola Ruzzi
C’è un aneddoto che ricordate a distanza di anni?
Galiè:
Aspettiamo il treno per andare a giocare contro Castellane Grotte, campionato di Serie C. Dentro la stazione parte il torello. La palla, che pesava 520 grammi, finisce in mezzo alle rotaie. Un poliziotto ferroviario blocca Iarocci, intento a recuperare la sfera. Inizia la discussione tra le due parti. Il poliziotto non ne vuole sapere e chiude il nostro compagno dentro una stanza. Il treno nel frattempo sta arrivando. Il Mister allora bussa e dice: “Ridammi Iarocci, prenditi Scopa”. Arriviamo a Castellane Grotte. Scopa entra in campo, segna, punta la panchina e inveisce:” Professò, tié”. Espulso all’istante. Immaginate la reazione del Mister. Una furia. Per la cronaca, la partita termina 22-11.
La Verghetta:
Ricordo l’arrivo di Mr. Bane Radovic. Io ero reduce dalla vittoria della classifica capocannonieri. Un giorno si avvicina e dice: “Capitano, ma che tu fai? Tu fai una cosa, pallamano un‘altra”. Mi spiegò tutti i movimenti tecnici. Nel giro di un anno capii che aveva ragione (ride ndr). Migliorai tantissimo sotto la sua gestione.
Un altro bel risultato, dopo l'esperienza Bane, sotto la guida di Michele Bevilacqua, fu il raggiungimento dei quarti di finale nella categoria Allievi. Per qualificarci battemmo il Torre del Greco campione in carica, dopodiché Ragusa e le finali a Paestum. Erano tutte squadre fisiche. Noi puntavamo sulla rapidità. Ci fecero giocare all'aperto di mattina, sotto un acquazzone. Il pallone era bagnato. Noi presentammo la protesta alla Federazione. Portammo Santicchia, Marano e Ruffilli in Nazionale Juniores.
Dove vi allenavate?
Galiè:
Cambiammo diversi impianti nel corso del tempo. Il primo campo fu quello di Tessitore, poi 167 e infine Palazzetto dello Sport dove nel 1985 si giocarono le finali mondiali Juniores Maschili Handball (ndr. vinti dall'Unione Sovietica contro Danimarca). Si decise anche uno scudetto nazionale: Ortigia Siracusa-Cividin Trieste.
La Verghetta:
Ci allenavamo in spiaggia, perché il campo di Tessitore era disponibile solo la domenica. Ricordo che per giocare dovevamo spostare i pullman a mano, se non veniva l’autista.
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Campo di Tessitore
Prima dell’avvento dell’Immobiliare D, la pallamano aveva meno prestigio?
Galiè:
Raggiungevamo i cento spettatori. La massima espressione fu raggiunta nella stagione 1980-1981: Mattei e Immobiliare D erano stati inseriti in due gironi diversi ma si affrontarono ai play off. Alle finali erano presenti mille persone. Il primo derby giocò alla 167. Partita maschia. In porta Di Liborio dell’Immobiliare D parò tutto. Io presi il rosso dall’arbitro della sezione di Conversano. Loro con un uomo in meno ci asfaltarono. C’era rivalità anche tra tifosi, ma sempre nel massimo rispetto.
La Verghetta:
Il movimento crebbe tantissimo grazie all’assessore allo sport Castaldi, il quale, tramite l’amicizia con Concetto Lo Bello, trasformò Vasto nella Coverciano della pallamano. Qui vennero diverse Nazionali a disputare amichevoli, oltre che i migliori club italiani quali Bressanone, Cividin Trieste, Conversano e Cassano Magnago. Alla 167 come Immobiliare D partecipammo al torneo Guerin Sportivo, organizzato dall’omonima rivista, che una volta a settimana pubblicava un inserto sulla pallamano.
Per quante stagioni si giocò il derby?
Galiè:

Dal 1980 al 1984. L’Immobiliare D era una gran bella squadra. Lino La Verghetta era fuori categoria. Ricordo noi della Mattei vincemmo un derby grazie a una mirata strategia. Il nostro compagno di squadra Desiati infastidì La Verghetta, il quale nervoso abbandonò il campo prima che l’arbitro lo cacciasse per condotta antisportiva. Il problema principale era appunto fermare Lino. Non fu l’unico derby vinto. Quando al Mattei arrivarono Ruzzi, Menna e Massimo Santicchia trionfammo più di una volta. Poi nella stagione 1984-85 io, Iarocci e Farina passammo all’Immobiliare D.
La Verghetta:
Erano anni in cui lo sport a Vasto andava a gonfie vele: il Basket militava in B1, la pallavolo femminile in A2. Si respirava un clima di totale condivisione. In occasione di match importanti, per evitare di disperdere i tifosi, ci si accordava sugli orari. L’Immobiliare D era quasi gemellata con la Pallavolo con la quale condivideva anche il pullman per le trasferte. C’era uno spirito diversosi superavano i personalismi.

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Immobiliare D, stagione 1984-1985
In alto da sinistra: Michele Bevilacqua (allenatore in seconda), Roberto Galié, Drago Miletic, Lino La Verghetta, Nicolino Mariani, Nando Miscione, Salvatore Mariucci, Kosovic Tivojin (allenatore); accosciati: Giuseppe Bozzelli, Michele Farina, Stefano Santicchia, Antonio Marano, Michele La Verghetta, Nicola Iarocci

STAGIONE 1980-1981

a Teramo contro  il perugia (?) spareggio promozione in serie "C" 



STAGIONE 1979-1980





I primi derby con i "fratelli" della Mattei




 


già prometteva bene...


Tutto cominciò per lui....




La Prima



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